giovedì 11 dicembre 2014

Azioni Azimut–consigli per l’investimento

Il gruppo Azimut cresce ancora e nei prossimi anni l'obiettivo è farlo ancora di più. A dirlo sono i numeri e il piano industriale approvati ieri dal consiglio d'amministrazione della società capitanata da Pietro Giuliani. Ecco le cifre. Il risultato intermedio di gestione nei primi nove mesi dell'anno ha evidenziato che i ricavi consolidati del gruppo hanno raggiunto i 400,8 milioni con una crescita del 22,2% rispetto allo stesso periodo del 2013 (327,9 milioni). In aumento anche il reddito operativo, passato da 118,7 a 130,2 milioni (+9,7%) e l'utile netto consolidato, salito del 12,5% a 123,8 milioni (110 lo scorso anno). Su base trimestrale, invece, i ricavi sono stati 142,4 miliardi e l'utile netto 42 milioni.

Non solo. Nei primi nove mesi dell'anno sono stati pagati dividendi ordinari per 93 milioni, mentre la posizione finanziaria netta era positiva per 353,6 milioni (287,9 a fine settembre 2013). Il patrimonio complessivo del gruppo è arrivato a 28,8 miliardi (29,2 a fine ottobre dei quali il 9% riconducibili all'estero) con una crescita del 21% rispetto ai 24 miliardi di inizio anno.

Determinante il ruolo del risparmio gestito che ha portato in dote 26 miliardi. Intanto la raccolta netta si avvia a chiudere i battenti del 2014 in prossimità dei 6 miliardi (a fine ottobre erano 5,2).
Per quanto riguarda il piano industriale 2015-2019, il target è portare le masse totali a 50 miliardi, l'utile netto a 300 milioni e un payout sul dividendo di almeno il 60% nel corso del piano. Dal versante del reclutamento di nuovi promotori, inoltre, nei primi nove mesi del 2014 Azimut Consulenza, AZ Investimenti ed Apogeo hanno registrato 106 nuovi ingressi, portando il totale delle reti del gruppo Azimut a 1.524 unità. Pietro Giuliani, presidente e ceo di Azimut, commentando i risultati raggiunti in questi 9 mesi, ha sottolineato che i dati sui ricavi e sull'utile sono i più elevati di sempre e ha rimarcato la capacità del gruppo di crescere in modo sostenibile.

«Forti della nostra diversità e della nostra indipendenza – ha affermato Giuliani– ci apprestiamo a festeggiare il prossimo anno i 25 anni di attività, portando avanti il nostro processo di sviluppo per la creazione di un player globale nel settore del risparmio gestito». Definisce ambiziosi, ma concretamente realizzabili gli obiettivi del piano industriale: «Siamo fiduciosi che, come per i due piani precedenti riusciremo a raggiungere i target. Continueremo a investire sulla gestione di qualità e sulla forza della nostra distribuzione, secondo tre linee di business: rete distributiva, wealth management e canale istituzionale».

Azimut, infine, continua a guardare oltre frontiera per ampliare il business. «Un contributo importante deriverà anche dallo sviluppo estero – prosegue Giuliani –, arricchitosi in questi giorni di un nuovo progetto in Australia, che sarà nel pieno delle sue potenzialità entro 5 anni». Ma Giuliani sottolinea anche la stagione d'oro dell'asset management nel nostro Paese. «Non vogliamo perdere l'Italia - ha concluso –. La ricchezza privata delle famiglie è 4 volte il debito pubblico e con interessi così bassi i depositi bancari diventano fabbriche di infelicità». Secondo Giuliani, insomma, sono ancora molti i flussi che potrebbero finire nel risparmio gestito.

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