Pechino, spiega la Frankfurter Allgemeine Zeitung, ha fatto un passo decisivo verso l’apertura del suo mercato inanziario e punta ad afermare Shanghai come prima piazza inanziaria asiatica davanti a To kyo. Un altro obiettivo è raforzare il ruolo della sua valuta, lo yuan, come moneta di pagamento internazionale. “Oggi il 25 per cento del commercio cinese con l’estero si svolge già in yuan. Ormai la moneta cinese copre l’1,7 per cento dei pagamenti internazionali”.
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