mercoledì 14 agosto 2013

Investire in lingotti d’oro

investire-lingotti-oroIl crollo del prezzo dell'oro ha fatto tornare l’interesse degli italiani per l'investimento in metallo giallo: le quotazioni elevate dei mesi scorsi avevano un po’ raffreddato gli entusiasmi. Ora l’oro quota a 1.390 dollari l’oncia, con una perdita del 16,95% nell’ultimo anno.
Gli acquisti di lingotti aumentano.

Non importa di quali dimensioni. Vanno bene i lingottini da 100 grammi, come quelli più pesanti da tre chili. «In 36 ore, dopo la notizia del calo di prezzo dell'oro da 1.600 dollari l'oncia a 1.360, abbiamo realizzato oltre 100 vendite ai privati — spiega Giorgio Villa, amministratore delegato di 8853 —. Il momento è considerato propizio, ma qualcuno ancora aspetta a comprare, sperando che il prezzo scenda ancora.
In ogni caso, acquistare ai minimi è davvero difficile, perché le quotazioni oscillano. E il trend degli ultimi anni è sempre stato rialzista». Certo, nessuno si aspettava una caduta a picco. «Dopo un abbassamento prolungato nei mesi scorsi, il prezzo stava per risalire e invece è andato giù vertiginosamente — commenta Villa —. Non è detto che non si verifichi una risalita altrettanto rapida».

L’oro fisico come bene rifugio è preso sempre più spesso in considerazione. Lo dimostrano i dati di 8853 (il nome dell' azienda non è altro che il numero di telefono). «Nel 2013 stiamo registrando un più dieci per cento nelle vendite di oro da investimento — precisa il top manager—e la percentuale potrebbe crescere ancora.

L'impennata è iniziata con i problemi a Cipro: proprio in quel momento gli italiani si sono resi conto che forse era il caso di diversificare gli investimenti aggiungendo il metallo prezioso. Nei periodi di crisi questo asset diventa un punto di riferimento molto importante». A favorire il giro d'affari è il canale ecommerce dell'azienda, aperto a gennaio del 2012 . Sul suo sito l'impresa realizza dal 10 al 15% delle vendite (su un fatturato di circa 84 milioni di euro), ma «potrebbe toccare il 20% nel 2013» conclude Villa.

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