giovedì 15 agosto 2013

Mutui a tasso fisso o variabile nel 2013?

I gap tra variabili e fissi è in lieve discesa e si attesta attorno a poco più di due punti, venti centesimi meno rispetto a inizio anno. E stanno tornando d'attualità i mutui misti. Sono queste le novità più significative in un mercato sostanzialmente fermo in attesa di una ripartenza dell'economia. Continua la stretta delle banche, che devono fare i conti con l'aumento dei crediti inesigibili. Secondo l'ultima indagine della Banca d'Italia a febbraio 2013 le sofferenze complessive ammontavano a 127,7 miliardi, 20 in più sullo stesso mese del 2012. Le sofferenze imputabili alle famiglie sono di 28,8 miliardi, 3,7 in più. Significa che in proporzione l'insolvenza delle famiglie sta crescendo più di quella delle imprese.
Vedi confronto mutui 2013

I tassiLa ricognizione delle offerte sul mercato, effettuata sulla base dei dati forniti dal broker web mutuionline.it, evidenzia che la media dei migliori tassi variabili si pone al 3,11% contro il 5,15% dei fissi (ma con prodotti che stanno anche sotto il 5%). Su 100mila euro significa pagare una rata di 560 euro contro 668; nei finanziamenti a trent'anni il tasso degli indicizzati si pone al 3,13%, quello dei fissi al 5,35% Significa una rata di 429 euro contro 558.

La riduzione del gap deriva dalla leggera discesa dell'Eurirs, il parametro che di norma determina l'entità della rata dei finanziamenti a tasso fisso. I valori aggiornati sono 2,30% per il 20 anni e 2,24% per il trentennale; a questi si aggiunge uno spread in media di tre punti. Rimane a livelli minimi l'Euribor, il parametro di riferimento dei prestiti variabili: il tasso a un mese quota attorno allo 0,12%, dieci centesimi in più per il trimestrale, il bench-mark del mercato. Sul breve periodo appare improbabile una forte risalita dell'Euribor: il Liffe, il mercato dei derivati di Londra, scommette che il tasso tornerà al 2% non prima del 2018 e inoltre appare sempre più probabile un taglio del costo del denaro da parte della Bce per sostenere l'economia dell'area euro.

La sceltaChi cerca un mutuo predilige in maggioranza il tasso variabile, ma per chi non fosse convinto oggi esiste un'alternativa, come spiega Roberto Anedda, vicepresidente di Mutuionline. «Stanno tornando sul mercato le offerte di mutui misti, con partenza a tasso fisso molto ridotto, perché ancorato all'Eurirs di breve periodo, e possibilità di optare poi con la stessa formula o di passare al variabile. Si paga in partenza circa un punto in più rispetto agli indicizzati tradizionali, ma ci si mette al sicuro dal rischio di una risalita forte dei tassi».

Secondo l'ultimo osservatorio del portale nei primi tre mesi di quest'anno oltre il 69% delle erogazioni hanno riguardato tassi variabili, circa il 17% i fissi e oltre il 13% i misti, che nel semestre precedente raggiungevano a malapena la quota del 6%. Le somme erogate in media si sino attestate poco sopra i 128mila euro, senza variazioni di rilievo nell'ultimo anno. Scende ancora però la quota degli under 35 che riescono a ottenere il prestito oggi sono un terzo del totale, all'epoca del boom superavano la metà.

Infine, sulle prospettive del mercato il responsabile di un altro broker telematico, Stefano Rossini, amministratore delegato di mutui supermarket, lega le possibilità di una ripresa delle erogazioni al cambiamento del quadro politico. «Fin quando non si profilerà all'orizzonte uno scenario credibile e in grado di assicurare la governabilità del paese gli indicatori finanziari resteranno ancora estremamente volatili e le banche non potranno fare altro che continuare a giocare in difesa».

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