sabato 27 luglio 2013

Solare fotovoltaico rientra nel 50% detrazione fiscale

Finiti i fondi del Quinto Conto Energia, c'è tempo fino a dicembre per le agevolazioni Gli incentivi per il fotovoltaico previsti dal Quinto Conto Energia sono ormai esauriti. La produzione di elettricità da fonti solari potrà usufruire soltanto dello scambio sul posto, mentre l'installazione dei nuovi impianti gode della detrazione Irpef del 50% per le ristrutturazioni edilizie, fino (salvo ulteriori proroghe) alla fine dell'anno (poi andrà a regime il 36%).
A queste condizioni, l'investimento da 7.500 euro circa necessario per un sistema residenziale da 3 kW (chiavi in mano e Iva inclusa) si ammortizza nel giro di 7-9 anni, a seconda della località e delle ore di irraggiamento. Le tempistiche non sono così diverse da quelle che si potevano raggiungere con gli incentivi diretti del Conto Energia, soprattutto per gli impianti di piccole dimensioni.

Stando a simulazioni di Assosolare (vedi grafico), un impianto da 3 kW installato a Milano rende circa 300 euro all'anno grazie allo scambio sul posto, e garantisce un risparmio in bolletta di altri 200 euro. Con la detrazione fiscale da 375 euro, i ricavi annui totali salgono a 875 euro con un tempo di ritorno sull'investimento pari a 8,6 anni. Il rendimento aumenta man mano che ci si sposta verso il Centro-Sud Italia: a Roma lo scambio sul posto frutta 370 euro e il risparmio sul l'elettricità è quantificato a 240 euro, per un totale di 985 euro annui e 7,6 anni necessari per l'ammortamento completo della spesa iniziale. A Palermo si sale a 1.115 euro all'anno tutto compreso e si rientra dall'investimento in 6,7 anni.

«Grazie alla detrazione del 50% la convenienza del fotovoltaico è in linea con quella del Quinto Conto Energia – commenta Giovanni Simoni, presidente di Assosolare –, la potenza dell'impianto deve essere però calibrata attentamente sui consumi effettivi degli utenti. In media, la taglia da 3 kW è adatta a un villino monofamigliare di piccole dimensioni. Per una villa bifamigliare a due piani, magari con un giardinetto, si sale facilmente a 6 kW e le performance migliorano di conseguenza». Un impianto di tale potenza, infatti, rende fra i 2.100 euro l'anno di Milano e i 2.650 euro l'anno di Palermo, a fronte di un costo iniziale di 13mila euro. I tempi di ammortamento oscillano attorno ai 5-6 anni.

C'è poi una terza possibilità: installare un impianto di potenza ancora superiore, che si aggiri intorno ai 20 kW. Pur restando in ambito domestico, la scelta conviene esclusivamente alle grandi ville con almeno due ettari di terreno, orto, giardini, autorimessa e una pensilina o un altro tetto abbastanza grande da supportare l'installazione dei pannelli. In questi casi si può abbinare l'impianto fotovoltaico alle pompe di calore per risparmiare anche sul riscaldamento. Mentre i piccoli impianti possono essere standardizzati per risparmiare sui costi, i grandi sistemi devono essere altamente customizzati per garantire l'ottimizzazione dei rendimenti. E in condominio? «La nuova legge condominiale favorirà la diffusione del fotovoltaico.

Nelle palazzine gli impianti servono a coprire le spese energetiche per le scale, l'ascensore e i luoghi comuni. E in alcuni casi permettono di immettere in rete l'energia in eccesso generando un guadagno che va a ridurre le spese condominiali». Assosolare stima che, installando un sistema fotovoltaico da 6 kW in una palazzina da 9 famiglie, si possano azzerare le bollette energetiche del condominio e risparmiare 2mila euro l'anno sulle altre spese comuni. «Tutto però dipende – conclude Simoni – dal rapporto tra la superficie disponibile per l'impianto e i vani sottostanti. Nei palazzi con 20-25 famiglie, il fotovoltaico permette di coprire in parte la luce delle scale e l'ascensore.

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