In particolare, il movimento correttivo del differenziale di rendimento è stato più che marcato in virtù non solo di una riduzione del decennale italiano, ma anche del contemporaneo aumento di quello tedesco, sintomo di come i flussi di denaro si siano progressivamente spostati dai cosiddetti “beni rifugio” (Bund e Treasury in primis, e poi Gilt e OAT) verso i più remunerativi Periferici.
Relativamente allo spread, che da quota 350 punti base raggiunti lo scorso mese, si attesta oggi a quota 263 bp, il grafi co evidenzia chiaramente come si sia di fatto strutturato un doppio minimo intorno area 250 bp, toccati anche lo scorso gennaio. Operativamente pertanto, potrebbero aprirsi nuovi interessanti spazi di trading lungo tale asse, in quanto potrebbe sia concretizzarsi un pullback intorno area 300 bp, che in caso di break del supporto statico, un’importante accelerazione sotto area 240 bp.
Per prendere posizione sul differenziale tra i Titoli di Stato decennali dei due Paesi, si segnala ancora l’opportunità di utilizzare i Mini Future su tassi d’interesse targati RBS Plc con sottostante Bund e BTP future. Per la loro duttilità, i Mini Future appartenenti alla categoria leverage e ai quali Borsa Italiana dedica un apposito segmento (classe A), si prestano a molteplici utilizzi in ambito di portafoglio, dall’hedge obbligazionario alla pura e semplice speculazione unidirezionale passando per lo spread trading. Per strutturare l’operatività si consideri la loro frazionabilità, rispetto al nozionale del future (100.000 euro), che permette anche ai piccoli investitori di puntare sui movimenti del singolo titolo o dello spread rispetto alle differenti scadenze della medesima curva o come differenziale di rendimento di due differenti Paesi.
Focalizzandoci sullo spread BTP-Bund, per coloro che volessero mettere in atto una strategia volta a trarre profitto da un restringimento dello stesso, vista la relazione inversa tra prezzi e rendimenti, l’operazione da compiere implica la contestuale apertura di una posizione in acquisto sul Mini Long BTP e sul Mini Short Bund. Viceversa per puntare su un suo allargamento. Da ricordare come per controllare un intero contratto future, caratterizzato da un nozionale da 100.000 euro, siano necessari 1.000 certificati. Tale relazione diviene pertanto un punto di partenza per il calcolo dell’effettivo numero di certificati da dover acquistare qualora l’investitore, visto il forte movimento rialzista dei prezzi dei Titoli di Stato italiani lungo la scadenza decennale, volesse coprire la propria posizione effettuando un hedging di portafoglio volto al congelamento del rendimento, che può strutturarsi per tramite di un acquisto di un Mini Short BTP per un adeguato controvalore.
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