mercoledì 10 luglio 2013

Gli effetti della Tobin Tax sui traders italiani

La Tobin tax non fa così paura ai trader online, ma alcuni di loro si stanno spostando su mercati esteri e altri hanno ridotto l'operatività. Il dato emerge da «E-Trading, i risultati dell'indagine 2013 su trader e investitori», fatta a cavallo tra aprile e maggio e che sarà presentata durante l'Investment & Trading Forum di Rimini il 24 maggio.

Per il 51% del campione, formato da 825 persone che partecipano e hanno partecipato all'IT Forum, la tassa non ha modificato in alcun modo l'operatività. Ma il 32% del campione ha fatto meno operazioni, il 16% si è indirizzato verso i mercati esteri in cui la tassa non è ancora stata introdotta e il 2% non ha più operato. In ogni caso, l'introduzione della tassazione sulle transazioni finanziarie, entrata in vigore in Italia (e anche in altri dieci Paesi europei) a marzo di quest'anno, non ha avuto l'impatto negativo che era stato ventilato.

I dati reali per ora lo confermano, gli operatori domestici non sono stati molto impattati dalla nuova tassa. Per due ragioni. La prima è che in questo periodo i mercati hanno offerto molte occasioni di guadagno, la maggioranza dei traders infatti si dichiara in utile nel 2013. La seconda è che spesso ci sono poche occasioni per aggirare la legge.

Cosa che hanno invece fatto gli operatori esteri. I dati indicano infatti che gli istituzionali esteri hanno abbandonato la Borsa di Milano per operare anche sui titoli italiani con strumenti alternativi.
Siccome le tasse sono alte, cerca almeno di ridurre le spese bancarie:
  • Fineco: se operi molto sui mercati finanziari e vuoi una piattaforma professionale
  • Conto Corrente Arancio: se fai poche o nessuna operazione di investimento e un semplice conto corrente a zero spese con tutti i servizi (assegni, bonifici, bancomat, carta di credito)
  • YouBanking del Banco Popolare: se vuoi risparmiare sul bollo del conto correte e del dossier titoli (la banca paga il bollo fino a giugno 2015). Conto a zero spese

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