martedì 2 luglio 2013

Mercati emergenti meglio Russia che Cina

Negli ultimi di cinque anni la Borsa di Mosca ha registrato un andamento peggiore, per esempio, del DAX. Tuttavia le azioni della Russia presentano vantaggi relativi che rendono interessante il loro acquisto.
investire azioni russiaNon è corretto guardare alla Russia solo con gli occhi dell‘Occidente. La Russia è il Paese con la superficie più vasta al mondo, difficile da governare a causa delle grandi distanze. La Russia è sempre stata un Paese con un governo relativamente autoritario che, secondo alcuni esperti, eviterebbe che una Nazione di così grandi dimensioni e con gruppi di popolazione così diversi tra loro possa precipitare velocemente nel caos.
Da questo punto di vista la Russia è forse parago nabile alla Cina, dove però regna più corruzione e violazioni dei diritti dell‘uomo che in Russia. A mio avviso in Russia possono essere fatti più affari che in Cina, anche se la Cina viene sempre considerata fonte di grandi opportunità dalla comunità degli investitori e la Russia invece spesso trascurata.

Naturalmente, non arriverei a definire Putin un democratico puro, come ha fatto l‘ex Cancelliere tedesco Schröder, ma piuttosto uno stratega del potere. Egli è comunque è una persona in grado di assicurare relativa stabilità e continuità, insieme ad un incremento della prosperità nel Paese. Rispetto alle grandi Borse in Europa e Nord America, il mercato azionario russo ha registrato nei precedenti cinque anni un andamento relativamente negativo.

Perché? La Russia soffre di un problema „sentimentale“. Sia il modo in cui Putin lo scorso anno è stato eletto Presidente grazie alla roccaforte creata con Medwedew , sia le leggi presentate contro la libertà di dimostrazione, opinione e stampa generano insicurezza negli investitori stranieri. Gli investitori russi stessi nutrono perplessità. Nell‘ultimo anno i capitali in fuga hanno riguardato 60 miliardi di Dollari USA, mentre l‘anno precedente 80. La Russia è inoltre costretta a combattere contro corruzione e burocrazia esagerata. L‘economia non è sufficientemente diversificata e modernizzata. La Russia dipende ancora troppo dai prezzi delle materie prime che nell‘ultimo anno hanno conosciuto una stagnazione. Inoltre è stata accolta negativamente la notizia che Rosneft, gruppo statale, ha acquisito il gigante del petrolio TNK-BP per 55 miliardi di Dollari USA, in quanto si tratta quasi di rinazionalizzazione o di nazionalizzazione di proprietà privata ottenuta di straforo.

L‘underperformance è destinata a continuare? No, non sarà così. Infatti in Russia si alternano fasi di outperformance e underperformance relativa. Negli anni 2009 e 2010 il mercato azionario russo è stato un chiaro outperformer sulle Borse mondiali, invece negli anni 2011 e 2012 un relativo underperformer. Ciò dipende anche dalla voglia di rischio degli investitori stranieri, che negli ultimi due anni è diminuita a causa di contraccolpi esterni come la crisi dell‘Eurozona. Quasi tutti i Paesi BRIC [BRIC = Brasile, Russia, India e Cina; nota di redazione] negli ultimi due anni non sono stati particolarmente richiesti.

Anche il popolare investitore Jim Rogers ha fatto sapere di voler acquistare azioni russe. Vede attualmente opportunità di acquisto a Mosca? Jim Rogers ha affermato di voler acquistare azioni russe. In occasione del summit del Foro Economico Mondiale di Davos, George Soros ha invece affermato l‘opportunità di evitare o rivendere azioni russe, in quanto a suo avviso il Paese sta prendendo una direzione sbagliata. La Borsa è sempre caratterizzata da opinioni diverse, anche quando si tratta di guru dell‘investimento – per fortuna. Lo stesso si può dire delle previsioni congiunturali dei grandi istituti economici.

Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha recentemente presentato una previsione di crescita più alta per quest‘anno, con un + 3,75%, rispetto a quella indicata dal governo del 3,6%, e questo avviene molto raramente. Nell‘ultimo trimestre 2012 la dinamica di crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) si è considerevolmente attenuata al 2%. Molto importanti per la crescita in Russia sono i prezzi di gas e petrolio.

Siccome prevedo quotazioni del petrolio ancora più basse, sono dell‘idea che la crescita economica quest‘anno potrebbe ulteriormente rallentare. D‘altra parte non mi aspetto neppure una recessione. Siccome le azioni russe vengono attualmente valutate in modo più vantaggioso con un rapporto prezzo/utili (P/E, dall’inglese Price Earning Ratio) da 5 a 6, prevedo un elevato potenziale di crescita quando tornerà a migliorare il sentiment verso la Russia e rinascerà la propensione al rischio degli investitori.

Quali settori raccomanderebbe oggi vivamente a chi desidera investire in Russia? Mi continua a piacere il settore dei beni di consumo e dell’information technology. Questi settori presentano tassi di crescita di oltre il 20%, sia nell‘ambito delle vendite che del profitto. Tuttavia anche il settore chimico e farmacologico stanno vivendo uno sviluppo interessante. Nonostante i rischi globali del settore finanziario, le banche russe sembrano relativamente solide.





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