lunedì 15 luglio 2013

Investire in Brasile–azioni e Etf

investire-azioni-brasileA inizio 2012 il Brasile, appena diventato sesta economia mondiale davanti a quella della Gran Bretagna, non nascondeva l'ambizione di diventare presto la quinta annunciando una crescita del 3,5% per l'intero anno. Il risultato è stato, però, ben più misero, con un progresso di solo lo 0,9%.

Tra i grandi Paesi in via di sviluppo il Brasile è stato, infatti, il peggiore in termini di crescita. E il risultato portato a casa è ancor più deludente se si pensa che le autorità non hanno mancato di sostenere questa crescita con un taglio dei tassi dal 12,5% al minimo storico del 7,25%. Questo, insieme a svalutazioni ottenute con una politica aggressiva sul mercato, è stato accompagnato da un taglio delle tasse, sussidi agli investimenti e da un aumento della spesa pubblica. Invano.

La cattiva performance dell'economia si spiega in gran parte con le difficoltà dell'industria del Paese che neppure la svalutazione del real ha potuto mitigare. In particolare i guadagni di produttività sono più bassi che negli altri Paesi emergenti e ciò colpisce la competitività dell'industria. Le radici di ciò sono profonde: infrastrutture inefficienti, scarsi investimenti e un peso eccessivo dei carichi amministrativi.

A ciò va aggiunta l'inflazione che era scesa al 5% annuo a metà 2012 ed è salita ora a oltre il 6%, al di là dell'obiettivo ufficiale del 4,5%, il che fa temere un prossimo rialzo dei tassi. Nelle more il governo cerca di dare un contributo: a febbraio ha ridotto le tariffe elettriche e ora vuole anticipare i tagli delle tasse sul carburante inizialmente programmate a luglio. Vuole poi tagliare le tasse sugli alimentari e rinviare il rialzo delle tariffe dei trasporti pubblici. Si tratta, però, di misure temporanee che al massimo faranno guadagnare tempo al Paese prima di un rialzo dei tassi. Il che, per il governo, potrebbe pure bastare, visto che il suo fine è sostenere i consumi e tenere un tasso di crescita che gli permetta di guadagnarsi la rielezione nell'ottobre del 2014.

A favore di questa dinamica ottimista c'è l'organizzazione dei Mondiali di calcio del 2014 e delle Olimpiadi del 2016 che dovrebbe portare un rafforzamento degli investimenti nel Paese. Non si tratta qui di puntare sulle infrastrutture: il grande Brasile non è la piccola Grecia, per cui l'impatto diretto è relativo, ma di sfruttare la visibilità del Paese per attrarre nuovi investimenti stranieri.
In quest'ottica, dopo un 2012 deludente il Brasile non potrà che fare meglio nei prossimi trimestri, pur tenendo conto del rischio che il risveglio dopo il periodo di "festa" potrebbe essere brusco (in casi analoghi lo è stato).

Fatta presente questa situazione, le azioni brasiliane restano una occasione di investimento per una prospettiva di medio/ lungo termine (non meno di 10 anni) e per chi è disposto a correre qualche rischio in più pur di portare a casa dei guadagni. Noi ti suggeriamo di puntarci poco (fino al 5% dei tuoi soldi), ma questo poco ha comunque due vantaggi. Il primo è che ti permette di puntare su una Borsa che fin qui non ha brillato, il secondo è che così porti una piccola parte dei tuoi soldi fuori Europa e la metti in un Paese emergente diverso da Cina e India e meno legato all'andamento del petrolio rispetto alla Russia.

Per investire in Brasile ci sono alcuni fondi, ma nessuno ottiene una valutazione inparticolarmente alta sia su 5, sia su 3 anni (vedi tabella), per cui è meglio un Etf. Quale? AMilano ce ne sono 8. Scremiamo i 3 che danno dividendi (l'Ishares e i due di Ubs) così niente rischio di spese di incasso cedola. Tra gli altri 5 eliminiamo quello che copre il rischio di cambio e investe in Brasile tramite 28 società quotate a New York (l'Rbs). Degli altri 4 via quello meno scambiato (il CS) con spread (costo implicito di acquisto) più alto (0,7% tra gennaio e febbraio). Restano in 3 e hanno differenze trascurabili: l'Amundi costa lievemente meno di spese annue (0,55% contro 0,65%), il Lyxor ha mostrato uno spread più basso (0,277% contro 0,407% di Amundi) e punta sull'indice iBovespa anziché su quello Msci. Acquista uno di questi tre: Db X-trackers Msci Brazil Ucits Etf (41,74 euro), Amundi EtfMsci Brazil (42,84 euro) o Lyxor Etf Brazil (Ibovespa).

0 commenti:

Posta un commento