venerdì 3 maggio 2013

Come e quanto investire in Btp ora

investire btpAndamento lento dell’economia d’area euro, possibilità che la Banca centrale riduca il tasso di riferimento, uscita dell’Italia dall’impasse post elettorale. Le prime due ragioni si sposano con un livello di rendimenti in discesa. La terza, pure, perché la presenza di un esecutivo di larghe intese potrebbe richiamare l’interesse degli investitori esteri, in parte raffreddato a partire da novembre 2011.



Il portafoglio titoli, in quest’ottica, dovrebbe privilegiare la presenza di emissioni a cedola fissa. Con una percentuale medio alta di durate lunghe, se l’investitore dispone di una buona propensione al rischio. Con una quota rilevante di titoli con scadenza più breve, se invece la propensione al rischio è modesta. Nel primo caso, il livello del rendimento teorico che il portafoglio offre è decisamente superiore, mentre scende a valori molto bassi, nel secondo caso.

Tassi La rischiosità legata alle prospettiva dei tassi è considerata più alta per le emissioni con durata lunga. La conferma la si ricava dalla variazione che subisce la quotazione di un’emissione decennale: se il mercato ipotizza tassi in rialzo o in calo di un punto il valore oscillerà per poco più di sette punti.

All’interno del portafoglio, la diversificazione non dovrà riguardare solo la tipologia dell’emittente, evitando una concentrazione eccessiva su un solo nominativo, ma anche modulando le durate, privilegiando quelle che più corrispondano al personale Dna in materia di capacità di assorbire i rischi.

Per l’investitore con bassa propensione al rischio, la quota complessiva di titoli obbligazionari è consigliata al 55% del portafoglio, di cui 48% con durata entro i cinque anni e la parte restante con scadenza fino a dieci anni. Se la propensione è moderata, il comparto obbligazionario scenderà al 45%, di cui 39% con durata entro cinque anni e 6% entro dieci anni. Per propensione al rischio media i numeri sono 30% complessivo, di cui 23% entro cinque anni e 7 entro dieci.

Se la propensione è invece piuttosto alta, il comparto obbligazionario si assottiglia e scende al 10% il totale impegnato in bond, equamente suddiviso tra le due durate. Eccessi Che il differenziale di rendimento tra i titoli governativi italiani e gli analoghi titoli tedeschi sia eccessivo lo si rileva nei momenti di maggiore crisi. Ogni volta, infatti, che i rendimenti dei Btp salgono a livelli particolarmente elevati, scatta l’occasione per acquistarli.

Fino ad oggi chi lo ha fatto, ipotizzando che in tempi relativamente brevi il tasso pagato risulti essere troppo alto, ne ha tratto vantaggio Si è aperto infatti in quei momenti lo spazio per una riduzione graduale del rendimento stesso, di cui beneficiano i portafogli di chi ha investito in Btp.

Perché il loro prezzo di mercato tende ad aumentare, trascinando verso l’alto il valore complessivo del patrimonio destinato ai titoli obbligazionari. Anche se, in teoria, sarebbe opportuno osservare il valore stesso con cadenza non ravvicinata (un risparmiatore dovrebbe avere un’ottica compresa fra i tre e i cinque anni), l’occhio scivola spesso sulle quotazioni di mercato e, laddove si disponga di collegamenti online, è possibile calcolare il controvalore complessivo abbastanza spesso.

Soffrendo, nelle fasi di caduta dei prezzi dei Btp. Gioendo, nel caso opposto. I casi più clamorosi, per ora, emergono dalle oscillazioni che le quotazioni del Btp 2022 hanno evidenziato tra marzo e aprile di quest’anno. Ad inizio marzo il prezzo di mercato era 111,00, sceso a 106,92 dopo quattro sedute e risalito a 110,98 nel giorno successivo. Poi caduto a 106,18 il 27 marzo e risalito a 112,88 il 24 aprile. Il rendimento lordo, nel frattempo, è sceso dal 5,12% di fine settembre 2012 al 3,92%, rilevato il 24 aprile scorso.

Colpisce, ed è opportuno tenerne conto, la volatilità del prezzo del Btp decennale. È per questa ragione che, nel decidere la composizione del portafoglio titoli, la personale propensione al rischio è la cartina di tornasole per decidere se immettervi questa tipologia di strumento e quale percentuale attribuirgli.

NB: per operare su azioni, obbligazioni e titoli di Stato è fondamentale ridurre i costi di negoziazione. Scegli quindi banche online, senza costi di custodia e con commissioni di negoziazione ridotte.
I nostri consigli:
  • Fineco: se operi molto e vuoi una piattaforma professionale
  • Conto Corrente Arancio: se fai poche operazioni e ti basta una piattaforma semplice ma funzionale
  • YouBanking del Banco Popolare: se hai molti capitali e vuoi risparmiare sul bollo titoli (la banca paga il bollo fino a giugno 2015)

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