La prova? I numeri: la Borsa di Atene ha guadagnato il 134% in un anno, Fitch ha promosso il rating, il bilancio dello Stato ha chiuso i primi tre mesi 2013 in utile, gli hedge fund stanno comprando a man bassa azioni delle banche elleniche. «Segnali di primavera» assicura il Wall Street Journal che fino a pochi mesi fa vaticinava come una Cassandra il ritorno alla dracma. Rafforzati ieri, ciliegina sulla torta, dal crollo sotto l’8% dei bond decennali che 11 mesi fa rendevano il 28,99%.
E così mentre lo spread si accorcia (il differenziale sui bund tedeschi è sceso in un anno da 2.700 a 660) la fila davanti agli ospedali gratuiti delle Ong a due passi dal Parlamento è ogni mattina più lunga. Fmi, Bce e Ue — dopo aver garantito ad Atene prestiti per 230 miliardi — preferiscono vedere il lato buono della medaglia.
Il 60% dei cittadini, calcolano i sondaggi, è convinto che la crisi finirà tra 10 anni. E la Troika ha già fatto sapere che nel 2014 saranno necessari altri sacrifici per 4 miliardi. Qualcuno sostiene che a quel punto Ue, Bce e Fmi — per premiare Atene — potrebbero dare una sforbiciata volontaria ai loro crediti. In riva all’Egeo nessuno si illude. Sarà pure arrivata la ripresa della Grecia. Ma l’austerity, per i greci, non è ancora finita.
La situazione è ancora instabile, quindi puntare su obbligazioni greche solo se siete speculatori (ossia avete un’alta soglia del rischio) e potete seguire giornalmente la Borsa.
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