martedì 21 maggio 2013

Rischio nuovo default per le obbligazioni argentine

II pericolo dì un nuovo default dell'Argentina rischia di diventare un boomerang per il Paese, per l'economia internazionale e i risparmiatori Italiani, già penalizzati da quello del 2001.

Tutto è partito nel novembre scorso all’indomani di una sentenza del giudice di New York Thomas Griesa che ha dato ragione a un gruppo fondi speculativi che chiedevano il rimborso integrale dei bond andati in default. I fondi nel 2005 non avevano aderito all'offerta dell'Argentina che chiese di scambiare 1 vecchi titoli con nuovi, a fronte però di una perdita del 66 per cento. La cifra che l'Argentina dovrebbe restituire è enorme: 1,3 miliardi. Non solo. Il giudice ha anche vietato il rimborso dei nuovi titoli.

Quindi, il blocco di tutti i rimborsi e il pagamento interessi all'indomani della pronuncia.La vicenda è andata avanti dall'inizio di aprile, durante l'ennesima udienza in tribunale, l'Argentina ha avanzato una soluzione; procedere con un piano di rimborso per gli obbligazionisti analogo a quello che è stato prospettato a chi ha aderito all'offerta del 2005.

Quindi, un concambio a scelta tra obbligazioni Par 2038 e le obbligazioni Discount con scadenza nel 2022. La proposta è ora all'esame della Corte americana che dovrà decidere. Se la cosa non dovesse concludersi positivamente, il quadro diventerà molto negativo per 1400 mila italiani che nel 2005 e nel 2010 accettarono di scambiare i vecchi titoli falliti con i nuovi Mentre si potrebbero aprire nuovi spiragli per 1g3mila italiani che non hanno accettato le condizione Imposte da Buenos Aires.

«Da un punto di vista strettamente giuridico - spiega David Apolloni, avvocato impegnato in molti tribunali su questo fronte - la posizione per gli Intermediari che vendettero 1titoli non si aggrava. Ma peggiora il quadro da un punto di vista economico perché fino ad oggi il pagamento degli interessi aveva garantito qualcosa».


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