La richiesta va presentata alla banca che ha erogato il mutuo con un apposito modulo reperibile allo sportello o sui siti web www.consap.it e www.dt.tesoro.lt/fondomutuiprimacasa.
L'agevolazione, che per il mutuatario non è completamente gratuita, spetta solo agli intestatari di un finanziamento di importo originario inferiore a 250 mila euro e che abbiano un reddito (indicatore Isee) non superiore a 30 mila euro.
Il Fondo, rimborsa alla banca solo gli interessi maturati relativi al tasso applicato (Euribor o Irs). Resta fuori la quota legata allo "spread", che la banca potrà addebitare al cliente concordandone le modalità, "spalmandola" sulle rimanenti rate da pagare dopo la sospensione.
Il Fondo opererà fino a esaurimento delle risorse: altri 20 milioni stanziati dal decreto "salva Italia". Visti i tassi attuali, è possibile stimare che il denaro disponibile sia sufficiente a dare ossigeno a non più di 16mila famiglie.
Chi presenta per primo la domanda avrà dunque la precedenza. Inoltre dal31 marzo scorso non c'è più l'altra rete dì protezione fornita dal Plano Famiglie: l'iniziativa targata Abi-Consumatori è giunta definitivamente al capolinea dopo aver dato riparo, dall'avvio nel febbraio 2010, a circa 1oo mila famiglie (al 28 febbraio 2013 erano 91.856, per un valore di mutui sospesi di 10,4 miliardi).
Dal Fondo sono esclusi i cassintegrati, che erano inclusi nel Piano Famiglie.
Il Fondo di Solidarietà sospende per 18 mesi l'intera rata, interessi compresi. In più adesso è prevista la possibilità di chiedere un'ulteriore sospensione anche per i prestiti che hanno già goduto del momentaneo stop offerto dal Piano Famiglie, purché non si superino in totale 18 mesi.
Secondo la Banca d'Italia il 20-25% dei soggetti che hanno avuto accesso alle precedenti agevolazioni, al termine della moratoria non sono riusciti a riprendere regolarmente 1 pagamenti. A riprova che nella strategia di protezione delle famiglie non bastano misure temporanee.
0 commenti:
Posta un commento