sabato 25 maggio 2013

Mediobanca no ad aumenti di capitale

azioni mediobanca aumento capitaleMediobanca presenterà il 21 giugno il nuovo piano strategico, che sarà approvato il giorno prima dal consiglio. Lo ha reso noto l’istituto il cui board ieri ha approvato i conti ai nove mesi, chiusi con utili per 37 milioni, superiori alle attese degli analisti ma in calo rispetto ai 105 milioni di 12 mesi prima a causa delle perdite legate alla pulizia di bilancio di Generali che ha comportato svalutazioni per 1,3 miliardi.

«Negli ultimi nove mesi ci siamo concentrati sul de-risking delle attività, l’attenzione è stata rivolta più allo stato patrimoniale, che oggi è più solido: Mediobanca è l’unico istituto in Italia ad aver fatto crescere il core tier 1 senza aumenti di capitale», ha spiegato l’amministratore delegato Alberto Nagel nel corso della conference call, sottolineando che l’indice è salito al 12% dall’ 11,8% di fine dicembre, dato ai vertici del mercato.

E sempre riguardo al rafforzamento patrimoniale, l’istituto ha aumentato l’indice di copertura del credito, portandolo per le sofferenze dal 59 al 70%; è pronto a «cogliere» la ripresa della congiuntura: ha infatti completato il processo di «deleveraging » dei crediti corporate, scesi in un anno del 15%; ha infine ottimizzato raccolta e impieghi di tesoreria con il buyback obbligazionario di aprile da 1,5 miliardi, nuove emissioni di bond per 1,8 miliardi e l’aumento dei depositi retail a 12,2 miliardi. CheBanca «sta diventando sempre più importante» per il gruppo, ha detto Nagel.

Nell’attività bancaria, che nei nove mesi ha chiuso con un utile raddoppiato da 88 a 176 milioni, prosegue la diversificazione fra corporate e retail: i ricavi totali scendono a 1,2 miliardi, ma la maggiore stabilità del segmento retail, che rappresenta il 60% dei ricavi bancari, «bilancia la maggiore volatilità del segmento corporate » Sul risultato dell’istituto pesa la perdita del «principal investing », cioè delle partecipazioni strategiche, per 211,5 milioni, a seguito della svalutazione di Telco per 95 milioni e della contabilizzazione delle perdite operative registrate da Generali (63,9 milioni, di cui 139,5 nell’ultimo trimestre) e di Rcs Mediagroup (37,6 milioni).

Sul Leone di Trieste Nagel ha sottolineato che dopo il piano di Mario Greco e l’asset review «il bilancio e la valutazione degli attivi delle Generali ora sono più realistici», ciò «avrà un importante effetto positivo» e darà «un contributo stabile e positivo » anche all’azionista Mediobanca. Riguardo a Rcs Mediagroup, ha invece confermato che «al momento» Piazzetta Cuccia non ha alcuna esposizione creditizia verso l’editore del Corriere della Sera: «Potremmo avere fino a circa 25 milioni dopo la ricapitalizzazione e il rifinanziamento del debito». Il valore di libro complessivo delle quote in Generali, Rcs e Telco, è salito a 2,8 miliardi allo scorso marzo, il 20% in più rispetto a 12 mesi prima. Nagel ha infine precisato che in portafoglio l’istituto ha 8 miliardi di titoli governativi.

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