sabato 11 maggio 2013

Le CAC sui Btp e i titoli di Stato italiani

Le CACs sono le nuove regole che descrivono le modalità con cui Stato e creditori si possono mettere d’accordo per modificare in corsa le condizioni di un prestito. Sono state introdotte per i titoli di Stato italiani di durata superiore a un anno, ma non è una regola solo italiana: è prevista dall’Europa, tanto che la Germania le ha approvate prima di noi e non si parla certo di un fallimento dei bund targati Frau Merkel solo per questo.

In soldoni le CACs dicono solo che per modificare le caratteristiche di un prestito (data di pagamento, cedola, importo pagato a scadenza…) occorre l’accordo dello Stato e del 75 % dei bondisti se riuniti in assemblea (2/3 se si vota per posta).


A che servono? Sono state introdotte dopo il default greco pensando più che ad Atene al caos provocato dal fallimento di Buenos Aires che ha portato un boom di titoli argentini in circolazione spesso diversi tra loro. La limitazione al potere d’interdetto delle minoranze dovrebbe avere come contropartita una maggiore liquidità dei titoli sul mercato e evitare che regni la confusione.

La morale è che puoi tranquillamente acquistare BTp emessi dal 2013 e non devi per forza preferire quelli vecchi.

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