Se ci si concentra sulla congiuntura, appare un quadro di luci e ombre. Nel quarto trimestre del 2012 il Pil è cresciuto del 3,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (+0,80 a confronto col terzo trimestre 2012). Il massimo storico di +7,6% è del giugno 2010, mentre il record negativo a -9,6% è del giugno del 2009.Quello archiviato nel 2012 è comunque un risultato notevole, considerando che le esportazioni hanno risentito della debolezza della crescita negli Stati Uniti, il principale partner commerciale del paese. Negli ultimi due anni l'espansione economica del Messico ha superato quella del Brasile, la più grande economia della regione. Per fare un paragone, nel 2012 l'economia brasiliana è cresciuta solo dello 0,9%. Il 2013 sembra comunque segnare l'inizio di un rallentamento anche per il Messico.
Il tasso di interesse di riferimento è stato tagliato al 4% l'8 marzo, il primo ribasso dopo quasi quattro anni. Si tratta di un minimo storico, mentre il massimo storico è stato il 9,25% nell'ottobre del 2005.
I mercati finanziari messicani sono moderni e ben diversificati, con un listino azionario che, per quanto lontano dalla diversificazione e dalla vivacità del Brasile, è risultato una delle star performer dell'America Latina. L'indice messicano Ipc (Indice de Precios y Cotizaciones ) ha perso terreno nelle ultime settimane e si muove ora in area 43 mila punti. Ciò avviene però subito dopo che è stato toccato il massimo storico di 45.913 punti nel mese di gennaio.
Il mercato azionario messicano è però attualmente vagliato criticamente dalla comunità finanziaria per le sue valutazioni. Per diverse ragioni non prediligerei l’area dell’America Latina tra quelle emergenti, considerando le elevate valutazioni del Messico, nonostante che io ritenga che quest’ultimo sia ancora un mercato con grandi potenzialità.
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