sabato 4 maggio 2013

Investire nelle banche italiane con lo spread basso

Piazza Affari si è risollevata. E questa volta il merito è delle banche. Dalla vigilia del voto sul presidente della Repubblica ad oggi l’indice Ftse Mib ha fatto un balzo dell’8-9% portando il guadagno da inizio anno al 2,4% in linea con le principali Borse europee. Un movimento che è andato di pari passo con il progressivo diradarsi delle nubi sul futuro del governo e con il calo dei tassi di interesse.

A trarre i maggiori benefici sono state le banche italiane che pesano parecchio sugli indici del listino e che hanno dato la spinta decisiva al rialzo. Il rendimento del Btp a 10 anni è sceso al 4,11% e lo spread Btp/Bund si è ridotto sino a quota 267, un livello che non toccava dal 2 febbraio scorso. «Con i rendimenti in calo — spiega Mauro Vicini direttore di Websim.it—i Btp acquistano valore nei portafogli di banche e assicurazioni, i grandi possessori di titoli di Stato italiani. In assoluto l’istituto che possiede più titoli di Stato domestici è Intesa Sanpaolo, con 57 miliardi di euro, seguita da Unicredit con 39,2 miliardi».



azioni-banche-btp
Per gli analisti di Websim, però, quello che conta non è il numero assoluto, ma il valore del portafoglio titoli di Stato in rapporto con il patrimonio netto reale meglio detto tangible equity, quello depurato dalle voci «non tangibili», come ad esempio gli avviamenti pagati per acquisire sportelli o altre attività finanziarie. «Da questo punto di vista — continua Vicini— sono le banche popolari la categoria più esposta ai titoli di Stato, e quindi quella che beneficia maggiormente del rialzo dei Btp.

Mentre per Intesa il portafoglio bond governativi italiani vale 1,6 volte il patrimonio netto, quello di Ubi arriva a 2,8 volte, quello di Popolare di Milano è pari a 2,13 volte». Nella tabella è riportata la sintesi di uno studio condotto da Websim sulle principali banche italiane quotate che mette in evidenza il rapporto tra titoli di Stato posseduti e patrimonio netto tangibile. «Aggiungiamo che per la maggior parte il portafoglio è composto quasi esclusivamente di bond italiani.

Non è così per Unicredit, che possiede la bellezza di 19,7 miliardi di governativi della Germania e 8,3 miliardi di bond della Polonia, Paesi in cui è fra i leader del credito. Per motivi analoghi Intesa possiede 2,6 miliardi di bond slovacchi e cechi».

Dall’inizio dell’anno le banche italiane si distinguono nettamente rispetto alle sorelle europee: Unicredit e Intesa sono salite rispettivamente del 5,2% e del 4,9%, Mediobanca del 3,2%. A Parigi Société Générale è scesa del 10%, BnpParibas -6,9%. In Germania Deutsche Bank perde il 7% e Commerzbank scende del 21%. I titoli bancari italiani piacciono anche a Bofa Merrill Lynch che ha inserito Intesa nella lista dei titoli preferiti in Europa con un target di 1,70 euro.

Secondo gli analisti della banca d’affari statunitense, «le banche italiane sono state relativamente solide rispetto alla prima parte della crisi e la Stato italiano è stato chiamato a sostenere il capitale delle banche solo in casi limitati. Il Monte dei Paschi è l’esempio più evidente. La bassa penetrazione bancaria nel segmento dei servizi per i privati e lo spazio per azioni di efficienza forniscono le basi per un’interessante prospettiva di investimento a lungo termine».

Recentemente anche il fondo statunitense Harbor International Fund, che gestisce 41 miliardi di dollari, ha annunciato di aver rilevato il 2,148% del capitale di Intesa Sanpaolo. Ma l’orizzonte per gli istituti di credito resta contrastato. La Banca d’Italia ha infatti raccomandato che le banche con patrimoni di vigilanza di poco sopra il limite minimo dovranno distribuire sotto forma di dividendo meno del 50% degli utili, mentre per coloro che si trovano sotto il livello minimo, o che hanno chiuso il 2012 in perdita, non dovrà essere prevista una cedola.

Questo significa che tra le blue chip gli unici a potere staccare il dividendo dovrebbero essere Intesa Sanpaolo, Ubi e Unicredit mentre per Banca Popolare Emilia Romagna, Banco Popolare, Banca Popolare di Milano e Monte dei Paschi di Siena la cedola sarà pari a zero.

0 commenti:

Posta un commento