domenica 23 giugno 2013

Granoturco prezzi in calo–come guadagnare

Quotazioni si sgonfi ano Si conferma il momento difficile per il Granoturco.

Al Chicago Board of Trade le quotazioni di questa soft commodity viaggiano in area 6,5 dollari a bushel con una discesa nell’ordine del 10% nel corso degli ultimi due mesi allontanandosi ulteriormente dai picchi storici toccati la scorsa estate a quota 8,49 dollari per bushel. La spinta al ribasso si è accentuata in scia alla diffusione delle nuove stime sul nuovo raccolto negli Stati Uniti che dovrebbe raggiungere livelli record, anche se non mancano perplessità circa l’effettivo andamento della semina alla luce delle avverse condizioni meteo.
Freddo e pioggia hanno infatti ritardato la stagione della semina anche se il Dipartimento dell’Agricoltura statunitense (Usda) ha rimarcato che il 71% della semina era stata completata favorendo un’ulteriore discesa dei prezzi del Granoturco. Gli Stati Uniti sono il primo produttore e il primo esportatore mondiale di questo cereale.

Stati Uniti e Argentina verso raccolti record

Il report World Agricultural Supply and Demand Estimates (Wasde) di maggio diffuso settimana scorsa dall’Usda prevede la possibilità del raggiungimento di una produzione record di mais nella stagione 2013-2014 negli Stati Uniti nonostante il lento avvio della stagione della semina. Il rapporto Wasde prevede una raccolta di 158 bushel per acro (sotto i 163,6 stimati lo scorso febbraio) per complessivi 14,1 miliardi di bushel, in crescita di quasi 3,4 miliardi di bushel rispetto al raccolto dello scorso anno che era stato condizionato dalla grave siccità che colpì gran parte degli Stati Uniti.

L’attuale record di raccolto risale al 2009 con 13,09 miliardi di bushel. Se le previsioni verranno confermate, le scorte di Granoturco potrebbero spingersi oltre la soglia dei 2 miliardi di bushel. Raccolto record atteso anche per l’Argentina, secondo maggior esportatore al mondo di mais dopo gli Stati Uniti. L’ultimo report della Food & Agriculture Organization (Fao) vede la produzione della nazione sudamericana salire a 25,7 milioni di tonnellate nel 2013, in crescita del 21% rispetto alla stagione precedente, con export in aumento dell’8%.
 

Prezzi attesi in ulteriore discesa

A livello mondiale la produzione di Granoturco nel 2013/14 è prevista dall’Usda a un record di 965,9 milioni di tonnellate con il commercio complessivo visto in crescita grazie all’aumento delle importazioni dalla Cina che dovrebbe più che compensare il calo di quelle dell’Unione Europea. Il consumo mondiale di questa commodity agricola è stimato di 936,7 milioni di tonnellate, 72,8 milioni di euro in più rispetto al 2012/13.

L’eccesso di offerta dovrebbe quindi continuare a gravare sui prezzi del Granoturco attesi in ulteriore calo nei prossimi trimestri. Il consensus Bloomberg vede infatti il prezzo scivolare in area 6 dollari per bushel a fi ne anno per poi scendere ulteriormente a inizio 2014 a quota 5,8 dollari. Secondo l’Economist Intelligence Unit l’incremento dell’offerta e una lieve risalita degli stoccaggi dovrebbero continuare a pesare sui prezzi anche se la spinta ribassista potrebbe essere mitigata da una domanda robusta.

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