domenica 16 giugno 2013

Il taglio dei tassi BCE farà ripartire le Borse?

taglio tasso BCETaglio dei tassi doveva essere e taglio dei tassi è stato. Il costo del denaro in Eurolandia è sceso ai minimi storici con il tasso Bce che è stato abbassato di 25 bp allo 0,50%, quarto ribasso del mandato Mario Draghi.

I mercati hanno reagito timidamente anche perché non tutti gli analisti sono concordi sull’effi cacia di questa manovra. Secondo il governatore la sforbiciata è stata necessaria per ridare fiato all’economia dell’Eurozona e in particolare a quella tedesca: ma è proprio l’entità dell’intervento che lascia dubbi. Molti esperti, tra cui anche alcuni membri dell’Istituto di Francoforte si attendevano una manovra più aggressiva.

Quello che è stato annunciato giovedì è un intervento in gran parte scontato dai mercati e che rischia di non avere ripercussioni pratiche sull’economia reale. Il taglio è stato dettato dal peggioramento del quadro economico, con un Prodotto interno lordo in calo per cinque trimestri consecutivi, una debolezza della fiducia e un peggioramento del mercato del lavoro mentre l’infl azione nella zona euro ha registrato un significativo rallentamento. Durante la conferenza stampa tenuta a Bratislava, il governatore della Banca Centrale Europea, Draghi, ha assicurato che “la politica monetaria rimarrà accomodante finché necessario”. Non solo.

La Bce ha deciso di prolungare fino a luglio del 2014 le aste con cui fornisce liquidità a scadenza trimestrale a favore delle banche commerciali. L’Eurotower continuerà a “monitorare da vicino le informazioni economiche e gli sviluppi monetari”. Secondo le previsione dell’istituto di Francoforte, la ripresa economica dell’Eurozona si vedrà “nella seconda parte dell’anno”, con rischi al ribasso rappresentati da una maggiore debolezza della domanda interna e da un rallentamento nell’attuazione delle riforme strutturali.

Per questo, Draghi ha invitato ancora una volta i Paesi a continuare con gli sforzi per ridurre i deficit, “a intensificare le riforme” e “procedere nel programma di ricapitalizzazione delle banche”, precisando che dopo l’austerità occorre ra puntare su “crescita sostenibile e occupazione”. Di fronte alla continua stretta creditizia soprattutto per le piccole e medie imprese, il presidente della Bce ha ribadito che “è essenziale ridurre la frammentazione del credito e rafforzare la tenuta delle banche”.

E a questo riguardo “è fondamentale implementare il più rapidamente possibile l’unione bancaria e il meccanismo di vigilanza unico”. Nessun dettaglio è invece arrivato sulle misure non convenzionali di sostegno alle piccole e medie imprese, su cui lo scorso mese la Bce ha avviato uno studio. “Siamo ancora in una fase preliminare - ha fatto sapere Draghi”: parole che rischiano di pesare come macigni sui mercati.

0 commenti:

Posta un commento