venerdì 14 giugno 2013

RCS Aumento di capitale e previsioni sul titolo

aumento capitale rcsCon l’assemblea degli azionisti del 30 maggio, Rcs ha anche deciso di raggruppare le sue azioni ordinarie lunedì 3 giugno, assegnando 3 nuove azioni ogni 20 vecchie. Un’operazione che serve a “preparare” l’aumento di capitale. E per chi non ha un numero di azioni multiplo di 20? Fino al 7 giugno Bnp Paribas è disposta a acquistare o vendere i titoli che ti mancano per fare “cifra tonda”. Il prezzo sarà quello di chiusura di Rcs al 31 maggio, 0,64 euro.

Puoi quindi dare disposizione alla tua banca di acquistare o vendere il numero di azioni che ti serve. Fai però attenzione alle spese: Bnp Paribas non applicherà commissioni, ma la tua banca potrebbe comunque prevedere delle commissioni per “operazioni sul capitale”.

Il titolo RCS

RCS Mediagroup (0,64 euro), con risultati in perdita dal 2009 e stritolata dal debito, è una società fallita nei numeri. Per salvarsi è stata costretta a varare un aumento di capitale da 400 milioni di euro, e di altri 200 nel 2015 se necessari, e chieder altri soldi alle banche, con un uno sconto sugli interessi da pagare. Ma anche con queste manovre, c’è il rischio che non si concluda qui la faccenda.

Della Valle vuole che il gruppo sia commissariato e gli amministratori denunciati e minaccia di rivolgersi alla magistratura per far valere le proprie ragioni. E la magistratura viene chiamata in causa anche da un gruppo di dipendenti dei periodici. Questi vogliono far valutare dai giudici se Rcs non sia di fatto fallita. Inoltre, vogliono delle indagini per valutare possibili responsabilità, civili o penali, nella condotta del management, in particolare se nell’acquisizione Recoletos ci siano dei reati.

E non è finita qui. Rcs, infatti, deve vendere entro il 30 giugno 10 riviste, altrimenti verranno chiuse, e ad oggi c’è Visibilia, che non offre soldi, ma che garantisce per 2 anni l’occupazione dei 90 giornalisti e dei 22 grafici dei periodici. Tra le offerte pervenute fino ad ora è la migliore, anche se è a ricavo zero. Le precedenti, infatti, chiedevano addirittura una sorte di “dote” a Rcs di 30 milioni di euro da consegnare con i periodici. I dipendenti dei 10 periodici, però, si oppongono a questa cessione perché Rcs è in stato di “crisi aziendale” fino al febbraio 2014 e vogliono che la società rispetti i vincoli imposti da questo “stato”.

In caso contrario, i dipendenti citeranno l’azienda per violazione di accordi sindacali. Insomma, Rcs è una sorta di polveriera e se l’aumento di capitale è un nodo cruciale per la salvezza della società, la sua approvazione è comunque solo una piccola toppa, temporanea. La società rimane in perdita e lo sarà, secondo le nostre stime che tengono già conto dell’aumento di capitale, fino al 2015 e i problemi da risolvere, tra gli azionisti e con i dipendenti, sono ancora molti. Stanne alla larga.


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