sabato 29 giugno 2013

Investire in obbligazioni paesi emergenti–previsioni 2013

obbligazioni paesi emergentiNel corso delle ultime sedute il differenziale di rendimento tra l’indice Embi+ ed i treasuries Usa ha subito un allargamento di 18 centesimi di punto dovuto al contributo di entrambe le componenti ed in particolare di quella Latin (+23 bps). Il rialzo dei rendimenti dei treasuries si è accompagnato, ad eccezione dell’Ecuador, a quello di tutti gli yields degli Emergenti.

La crescita degli indici azionari ha pesato sul secondario statunitense che ha risentito anche del debole risultato dell’asta a due anni da 35 miliardi di dollari. Perdurano, inoltre, i timori che la Fed, come conseguenza del rafforzamento dell’economia possa frenare il programma di acquisto di bond.

Quanto alle dichiarazioni dei membri della Fed si segnalano quelle di Bullard (St Louis) il quale ha sostenuto che ritiene opportuno mantenere l’attuale ritmo di acquisto titoli alla luce di un’inflazione persistentemente al disotto dell’obiettivo della Banca Centrale anche se ritiene che sarebbe opportuno avere maggiori informazioni sui trend dei prezzi prima di intervenire. Williams (San Francisco) ha specificato che l’Autorità Monetaria intende essere estremamente flessibile e ciò implica che ci sono scenari in cui dopo un periodo di riduzione degli acquisti potrebbe essere appropriato tornare ad aumentarli di nuovo, sulla base del flusso di dati macroeconomici.

Gli investitori sono rimasti cauti per via dei dati macroeconomici contrastanti. In dettaglio, la seconda stima del Pil del primo trimestre ha visto una revisione verso il basso di un decimo di punto al 2.4% trimestrale. I redditi personali, contrariamente alle attese, sono risultati invariati su base mensile, mentre la spesa personale ha subito una contrazione dello 0.2% in termini congiunturali. La fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan a maggio ha raggiunto il massimo livello dal giugno 2007.

Sud America

Negativo, ad eccezione dell’Ecuador, il movimento dell’intero comparto dei titoli obbligazionari Latin. In Venezuela, come confermato dalla Banca centrale, si è registrata una crescita del solo 0.7% nel primo trimestre in discesa rispetto al +5.9% del corrispondente periodo del 2012 a causa della contrazione del settore petrolifero e delle costruzioni. Stesso andamento per i governativi della Colombia dove l’Autorità monetaria ha deciso all’unanimità di lasciare invariato il tasso di riferimento principale (al 3.25%) e di intervenire probabilmente sul mercato a settembre con acquisti giornalieri di 2.5 miliardi di dollari per difendere il cambio. Il governo ha dichiarato che ad aprile il tasso di disoccupazione calcolato nelle 13 maggiori città è sceso al 10.7% dal precedente 11.4% del 2012.

Tali valori assumono importanza a causa della concentrazione urbana e si confrontano con il dato nazionale si è attestato al 10.2% ad aprile a fronte del 10.9% del corrispondente periodo del 2012. In discesa le contrattazioni dei titoli del Brasile dove la Banca centrale, secondo le attese, ha deciso all’unanimità di innalzare di 50 centesimi il tasso selic portandolo all’8% per tenere sotto controllo il ciclo monetario e frenare l’inflazione. In relazione alle banche, i prestiti dell’intero sistema sono cresciuti dell’1.1% ad aprile (rispetto a marzo) mentre le sofferenze sono rimaste invariate al 5.5% rispetto al mese precedente.
 

Russia, Turchia ed Est Europa

Negativo anche l’intero comparto Non Latin. In particolare i bond della Russia sono stati condizionati da alcuni dati macroeconomici contrastanti. Il tasso di disoccupazione ad aprile è sceso attestandosi al 4.18 dal 4.25 per cento di marzo, anche se i salari nominali sono risultati in crescita dell’11.7% (12.5% a marzo) ed il reddito disponibile ha fatto registrare un tasso di sviluppo del 7.3% (dall’8.3% di marzo).

Le vendite al dettaglio hanno subito una contrazione dello 0.1% a fronte del +8.3% di marzo, mentre su base tendenziale si sono sviluppate del 4.1% (+4.4% il mese precedente). In discesa i corsi dei titoli della Turchia penalizzati dai dati che hanno mostrato un deficit superiore alle attese ampliatosi a causa delle importazioni di oro e attestatosi a 10.304 miliardi di dollari ad aprile (erano 6.643 miliardi nel 2012).
 

SUD EST ASIATICO

Infine, tutto in discesa anche il comparto dei Paesi dell’Area del Sud Est asiatico, dove si segnala che i bond delle Filippine sono stati condizionati dai dati relativi al Pil che nel primo trimestre è cresciuto del 2.2% su base trimestrale e del 7.8% congiunturale superando ampiamente le attese di consenso che lo stimavano all’1.6 e al 6.1 per cento rispettivamente. La Banca centrale ha, inoltre, confermato che le aspettative di inflazione rimangono sotto controllo nonostante la crescita superiore alle attese registrata nel primo trimestre dell’anno in corso.





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