mercoledì 12 giugno 2013

Previsioni mercati azionari giugno-agosto 2013

previsioni mercati azionariNell’ultima settimana sui principali mercati azionari si sono registrate alcune prese di profitto che hanno comportato una fase di ipervenduto moderata per gli Stati Uniti e più complessiva per il Giappone. Nell’Area euro, tale condizione si è presentata solo a livello di alcuni comparti ma non a livello generale.

Diverse quotazioni, di conseguenza, si sono approssimate al livello inferiore delle bollinger bands ed hanno mostrato un aumento di base delle volatilità, come risulta più evidente per l’equity nipponico. Gran parte dei prezzi, inoltre, è calata avvicinandosi ad alcune delle medie mobili analizzate ed ha messo in luce relative performance negative su molti orizzonti temporali. Viceversa, diversi titoli continuano a mostrare dei guadagni rispetto all’indicatore di riferimento e una fase ascendente di medio periodo.

A livello di variazioni, nell’Eurozona le più in calo in termini weekly sono state le telecoms, le peggiori anche ad un mese e da inizio 2013, i non ciclici e l’health care; mentre hanno brillato finanziari, risorse di base e ciclici. A Wall Street, hanno deluso soprattutto le telecomunicazioni, i non ciclici e le utilities, a fronte del moderato rialzo dei tecnologici. Ampia contrazione generalizzata, invece, per il Giappone.
Dal punto di vista grafico, nelle tre aree benchmark l’oscillatore stocastico si è “scaricato” uscendo dalla fase di ipercomprato e gli indici di riferimento hanno ripiegato parzialmente, in misura più evidente a Tokio.

Azioni italiane Ftse Mib

Riguardo all’indice delle blue chips italiane, l’indicatore stocastico slow indica un’attuale fase intermedia che, nel dettaglio, ha visto solo pochi titoli in ipercomprato ed alcuni di più in ipervenduto. Tra i primi, si segnala in particolare il movimento di Fiat la quale ha mostrato un progresso settimanale del 13.0%, con l’avvicinamento al livello superiore delle bollinger bands e l’aumento sia dei volumi medi scambiati sia della volatilità. Il suo prezzo, inoltre, mostra una forza rialzista di medio periodo e un’ottima relative performance.

Riguardo alle società più sotto pressione per le vendite, invece, Telecom Italia e Ansaldo hanno rotto al ribasso il livello inferiore delle bollinger bands riportando, altresì, le peggiori perdite nel confronto col movimento del paniere. Saipem, d’altro canto, ha mostrato una tendenza discendente di medio periodo. Tra gli altri nomi che presentano un incremento deciso dei volumi, inoltre, si sono messi in luce Exor e il Banco Popolare, a cui si è accompagnato un calo delle volatilità.

Graficamente, dopo aver rotto verso l’alto la fase laterale entro cui si era mosso da fine febbraio all’ultima decade di aprile tra 15'200 e 16'400 circa, il Ftse Mib ha superato anche l’importante soglia di 17’200. Nelle recenti sedute, però, l’incertezza sui mercati circa la continuazione degli stimoli delle banche centrali ha riavviato un nuovo trading-range che, in questo caso, è tracciabile entro i livelli in area 16'800 e 17'600.

Europa EuroStoxx50

Relativamente all’indice azionario benchmark per l’Area euro, anch’esso ha messo in luce una fase media dello stocastico slow, evidenziando titoli con andamenti contrastanti. In dettaglio, tra quelli in ipercomprato si segnalano Vinci e Eads che sono state le uniche a mettere in luce anche un incremento dei volumi. Sulla seconda, nella fattispecie, si è pure rilevato un trend ascendente di medio periodo ed una positiva relative performance fino ad un anno. Queste ultime condizioni si sono verificate anche per Axa che, dal canto suo, ha visto altresì il break-up del livello superiore delle bollinger bands.

Proseguendo, le diverse società in contesto di ipervenduto hanno tutte evidenziato variazioni negative nei confronti del movimento del paniere e, tra queste, il prezzo di Rwe sta registrando una tendenza discendente di medio periodo. Deutsche Telekom, d’altra parte, ha riportato la contrazione peggiore su base settimanale e si è approssimata verso il basso alle medie mobili a 65, 100 e 200 osservazioni.
Dal punto di vista grafico, l’indice EuroStoxx50 dopo il break-up del trend-channel discendente entro cui si è mosso per circa un mese e mezzo, ha superato l’importante soglia di 2'750 e raggiunto il massimo relativo in area 2'840. Nei recenti scambi, però, la rinnovata debolezza ha fatto ritestare al ribasso tale quota senza riuscire a romperla. Si prospetta, pertanto, un nuovo trading-range sopra il livello 2’720-2'750.

Indici americani - Dow Jones

Per quanto concerne l’indice delle 30 società di riferimento degli Stati Uniti, esso risulta in linea con il contesto globale delle ultime giornate borsistiche, mettendo in luce un livello più contenuto dello stocastico.
In questo caso, tuttavia, si possono annoverare due società su cui si è rilevata una forte pressione in acquisto. Hewlett-Packard e Jp Morgan, infatti, sono le uniche ad evidenziare un oscillatore slow al di sopra di 80, quota che indica la condizione di ipercomprato.

Esse, inoltre, evidenziano mediamente un incremento della volatilità ed una fase ascendente di medio periodo dei prezzi. In particolare, tendenze positive delle quotazioni ed ottime relative performance hanno caratterizzato molte società componenti il paniere, tra cui nessuna si è però avvicinata al livello superiore delle bollinger bands.

I titoli decisamente in un contesto di vendite, invece, hanno tutti mostrato perfomance relative negative in un’ottica anche di medio termine ed in molti casi hanno superato in calo il livello inferiore delle bollinger bands. In aggiunta, Procter & Gamble, At&T, Pfizer e Coca-Cola hanno registrato un’ascesa dei volumi.
Graficamente, il Dow Jones continua a muoversi all’interno del canale rialzista tracciabile dai minimi relativi di metà novembre 2012, sebbene le recenti prese di profitto lo abbiano fatto appoggiare sulla base di tale canale, prospettando il tentativo di break-down e l’inizio di una fase più laterale sopra quota 14’700-14'800.

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